Clima: Maldive a rischio, governo studia trasloco popolazione Stampa

Il punto più alto dell'arcipelago delle Maldive raggiunge i 2 metri e 30 centimetri e se ciò fa delle le isole il paradiso delle spiagge tropicali, le rende anche vulnerabili all'innalzamento del livello degli oceani possibile a causa del riscaldamento globale: per questo il governo ha messo in conto la possibilità di un trasloco e cerca di comprare terreni all'estero in grado all'occorrenza di accogliere la popolazione di circa 300mila abitanti.

L'idea, come riporta il quotidiano spagnolo El Pais, è stata annunciata dal nuovo presidente Mohammed Nasheed, eletto dopo trent'anni di dittatura nel primo voto democratico e multipartitico della storia della Repubblica: "Se il mondo continuerà ad ignorare le conseguenze dei cambiamenti climatici, non ci sarà possibile continuare ad essere una nazione su quest'arcipelago", ha spiegato il ministro dei Trasporti e dell'Ambiente, Mohammed Aslam. D'altronde, 113 delle 1.192 isole che formano l'arcipelago soffrono già gli effetti dell'erosione, tanto che una di queste, Raa, verrà fatta sgomberare per i rischi eccessivi legati ad eventuali onde anomale: gli effetti dello tsunami del dicembre 2004, seppure attenuati (onde di appena un metro) furono sufficienti a causare 82 morti e 12mila sfollati. Se i nuovi piani edilizi prevedono al costruzione di case con dei rifugi sui tetti, il ricorso ad isole artificiali non viene considerata un'alternativa praticabile all'acquisto di territori all'estero, dato il grave impatto ambientale. I principali candidati alla cessione delle proprietà - che verrebbero acquistate con un fondo sovrano ad hoc e mediante un regolare trattato internazionale - sono lo Sri Lanka, l'India e l'Australia.