Clima: l'Europa si prepara all'invasione dei profughi ambientali |
Entro una decina di anni l’Europa potrebbe essere chiamata a fronteggiare una nuova emergenza: quella dell’immigrazione ambientale. A sostenere la tesi sono Javier Solana e Benita Ferrero-Waldner, rispettivamente il responsabile della politica estera e il commissario per le Relazioni esterne dell’Unione europea. Nella relazione presentata a Bruxelles, i due funzionari pongono l’accento sul riscaldamento globale e sui danni che questo fenomeno sta provocando in varie parti del mondo, in particolare nei paesi in via di sviluppo. E sottolineano come alcuni paesi, già duramente colpiti dai cambiamenti climatici, potrebbero dare il via a nuove ondate migratorie, che i due rappresentanti Ue vorrebbero riconosciuta a livello internazionale come ragione valida per l’emigrazione. Secondo Solana e Ferrero-Waldner, si tratta di una delle sette minacce sulla sicurezza che l’Europa si troverà ad affrontare nel prossimo futuro. I due suggeriscono ai paesi membri una maggiore attenzione al tema nella politica estera, concentrando l’attenzione in particolare in Asia, Medio Oriente, Africa e America Latina. Il pericolo maggiore è la destabilizzazione di queste aree, la radicalizzazione etnica, politica e religiosa, l’accrescimento delle tensioni internazionali, e la possibilità che si verifichino carestie, siccità o inondazioni, guerre per l’acqua e le risorse energetiche. Tutti fattori che potrebbero mettere in difficoltà le basi stesse delle Nazioni Unite. Sull’argomento vedi anche l’articolo del Guardian: http://www.guardian.co.uk/environment/2008/mar/10/climatechange.eu e quello relativo all’impatto sulle popolazioni artiche del sito svizzero Swissinfo: |